Report Bancomail: ancora al 21% le aziende italiane con indirizzo email "free"

di: Bancomail_US
Parole: 310 | Visite totali: 1457

In questo report, molto semplice, viene preso in considerazione il peso degli indirizzi email "free" rispetto agli indirizzi email di dominio, nel mondo dell'impresa. Per indirizzi "free" si intendono tutti quelli, di norma gratuiti, forniti da provider nazionali specializzati in questo settore. Per indirizzi di dominio si intendono invece quelli legati al sito Web dell'impresa stessa (es. www.nomeazienda.it).

Nella fattispecie, sono stati classificati come free tutti gli indirizzi riconducibili a: Dada - SuperEva, Email.it, Fastweb, Gmail, Hotmail-MSN, Kataweb, Libero-Wind-Iol, TelecomItalia, Tiscali, Yahoo.

Il campione preso in considerazione è stato di 408.137 aziende. Come potete osservare dal grafico, la percentuale di aziende con indirizzo "free" è ancora abbastanza rilevante (21%) ma in netta diminuzione rispetto a Febbraio 2007 (32%).

Ancora molto diffusa l'anomalia (con un ritorno d'immagine piuttosto basso) di aziende con dominio "proprietario" (www.azienda.it), ma con indirizzo email "free" (es: nomeazienda@libero.it), che si attesta al 9,8% del totale degli indirizzi free).

Molta incidenza sui risultati di questa statistica è data dalla presenza dei "liberi professionisti" nel campione delle imprese esaminate.
Le anagrafiche prese in esame sono state quelle di 45.240 liberi professionisti.
Le categorie analizzate sono state: commercialisti, architetti, avvocati, notai, geometri, medici, ingegneri, consulenti del lavoro e consulenti aziendali.

Come si può evincere dalla seconda immagine , la percentuale di email "free" tra i professionisti è molto alta (maggioranza assoluta) e si attesta al 51,3% del totale.

Da segnalare come dato ulteriore, l'"abitudine" abbastanza diffusa (e decisamente criticabile) di condividere un indirizzo email (di norma "free") tra due o più professionisti (8% del campione).

Questi due dati dimostrano, probabilmente, una certa resistenza "fisiologica" da parte della categoria dei Liberi Professionisti a considerare la posta elettronica, ed in generale il Web, come una opportunità di crescita e di miglioramento, vedendola ancora come una "ineluttabile" necessità.

Informazioni sull'Autore

Andrea Mazzeo responsabile IT di Neosoft si occupa di email marketing dal 2001 attraverso i siti Bancomail.it e Bancomail.net

Fonte: Article-Marketing.it

Ripubblica questo articolo gratuitamente nel tuo sito

Clicca all'interno dell'area e copia il contenuto evidenziato. L'articolo è così pronto per essere ripubblicato dove vuoi.

<h1>Report Bancomail: ancora al 21% le aziende italiane con indirizzo email "free"</h1> <p>In questo report, molto semplice, viene preso in considerazione il peso degli indirizzi email &quot;free&quot; rispetto agli indirizzi email di dominio, nel mondo dell'impresa. Per indirizzi &quot;free&quot; si intendono tutti quelli, di norma gratuiti, forniti da provider nazionali specializzati in questo settore. Per indirizzi di dominio si intendono invece quelli legati al sito Web dell'impresa stessa (es. www.nomeazienda.it). </p> <p><br /><img src="http://www.bancomail.it/reportBm/immagini/dominiovsfreeImp250.jpg" alt="graficoemail" />Nella fattispecie, sono stati classificati come free tutti gli indirizzi riconducibili a: Dada - SuperEva, Email.it, Fastweb, Gmail, Hotmail-MSN, Kataweb, Libero-Wind-Iol, TelecomItalia, Tiscali, Yahoo.<br /><br />Il campione preso in considerazione &egrave; stato di <strong>408.137 aziende</strong>. Come potete osservare dal grafico, la percentuale di aziende con indirizzo &quot;free&quot; &egrave; ancora abbastanza rilevante (21%) ma in netta diminuzione rispetto a Febbraio 2007 (32%). <br /><br /></p> <p>Ancora molto diffusa l'anomalia (con un ritorno d'immagine piuttosto basso) di aziende con dominio &quot;proprietario&quot; (www.azienda.it), ma con indirizzo email &quot;free&quot; (es: nomeazienda@libero.it), che si attesta al 9,8% del totale degli indirizzi free). <br /><br />Molta incidenza sui risultati di questa statistica &egrave; data dalla presenza dei &quot;liberi professionisti&quot; nel campione delle imprese esaminate. <br />Le anagrafiche prese in esame sono state quelle di <strong>45.240 liberi professionisti</strong>.<br />Le categorie analizzate sono state: commercialisti, architetti, avvocati, notai, geometri, medici, ingegneri, consulenti del lavoro e consulenti aziendali.<br /></p> <p><img src="http://www.bancomail.it/reportBm/immagini/dominiovsfreeLP250.jpg" alt="grafico2" />Come si pu&ograve; evincere dalla seconda immagine , la percentuale di email &quot;free&quot; tra i professionisti &egrave; molto alta (maggioranza assoluta) e si attesta al 51,3% del totale. <br /><br />Da segnalare come dato ulteriore, l'&quot;abitudine&quot; abbastanza diffusa (e decisamente criticabile) di condividere un indirizzo email (di norma &quot;free&quot;) tra due o pi&ugrave; professionisti (8% del campione). <br /><br />Questi due dati dimostrano, probabilmente, una certa resistenza &quot;fisiologica&quot; da parte della categoria dei Liberi Professionisti a considerare la posta elettronica, ed in generale il Web, come una opportunit&agrave; di crescita e di miglioramento, vedendola ancora come una &quot;ineluttabile&quot; necessit&agrave;.</p> <h2>Informazioni sull'Autore</h2> <p> Andrea Mazzeo responsabile IT di <a href="http://www.neosoft.it">Neosoft</a> si occupa di email marketing dal 2001 attraverso i siti <a href="http://www.bancomail.it">Bancomail.it</a> e <a href="http://www.bancomail.net">Bancomail.net</a> </p> <p>Fonte: <a href="http://www.article-marketing.it/" title="Article Marketing">Article-Marketing.it</a></p>