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Il buzz marketing

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di: NefastoWriter
Parole: 610 | Visite totali: 1466

Parola al passaparola

Un bisbiglio, un vocìo. Qualcuno ci racconta qualcosa e noi lo raccontiamo a qualcun altro.
Senza clamore, senza urlare. Perchè non ce n’è bisogno, la nostra forza, la forza del nostro messaggio sta nella convinzione con la quale parliamo e nella fiducia che ripone in noi la persona che in quel momento ci ascolta.

È la versione 2.0 della pubblicità. È il cosiddetto buzz marketing.
Per “buzz” gli inglesi intendono “brusio, mormorìo”. Buzz marketing in italiano è - più semplicemente - passaparola.
 
L’associazione al marketing connota un tipo di  passaparola creato ad arte per parlare di un prodotto, veicolando il messaggio come un “suggerimento” tra utenti, legati da un qualche legame di fiducia.
Di norma lo strumento preferenziale per questo tipo di “pubblicità” è il blog.
L’atmosfera da diario, intima e “pubblicamente-privata” conferisce ad ogni messaggio riportato nel blog una forte dose di verità e quindi affidabilità.
Un utente che nel suo blog parlerà bene di un prodotto godrà quindi di una buona credibilità anche per utenti che capitino su quella pagina per la prima volta.

L’efficacia di questo tipo di strategia è tale che negli ultimi tempi la comunicazione si sta instradando sempre più intensivamente verso questo approccio.
Sempre più campagne integrano in fase di pianificazione la parte cosiddetta “virale” di cui il buzz è il motore principale.

Elemento nuovo - evoluzione di questi ultimi tempi - è la community di buzzers.
Un sito impostato come una “rete di utenti” uniti dalla voglia di fare attività di buzz.
In America sono già presenti varie realtà di questo tipo (Buzznet.com e RandomBuzzers.com). In Italia l’iniziativa - se vogliamo - pionieristica ed audace di introdurre uno strumento così delicato come il buzz marketing è partita con BuzzParadise.it e Zubb.it.

La prima
“BuzzParadise è una comunità internazionale basata su 12 paesi e che comprende oltre 20.000 membri. I BuzzAngels vengono invitati a testare nuovi prodotti/servizi nelle aree che preferiscono e a diffondere la propria opinione liberamente e onestamente in esclusiva sul proprio blog e presso il proprio entourage... Tali opinioni permettono agli internauti di avere un’idea neutrale e più precisa sui vantaggi e gli inconvenienti di un prodotto o servizio.”

La seconda:
ZZUB è una community di consumatori consapevoli, appassionati e attivi (ZZUBBERS) che amano essere informati ed informare senza intermediari, che vogliono avere un rapporto diretto con i brand, scoprire e provare nuovi prodotti e servizi (spesso prima del lancio sul mercato) e condividere volontariamente informazioni, esperienze ed opinioni con i brand e con gli amici, off line e online.
In base agli interessi e ai gusti degli utenti iscritti, ZZUB invia proposte e inviti alle diverse campagne e connette persone che condividono gusti simili mentre gli fa scoprire nuovi prodotti e servizi in linea con le loro preferenze.

Ci sono quindi differenze di fondo abbastanza nette: BuzzParadise è formata da un nucleo di cosiddetti leader d’opinione - una cerchia ristretta di utenti - che provano i prodotti e in base a competenze specifiche sulla tipologia di prodotto, giudicano;
Zzub - oltre ad essere una struttura davvero recente (nata a settembre del 2007) - permette a chiunque di accedere ai prodotti, provarli e giudicarli, anche senza una specificità o qualifica particolare e in più si presenta con un’impostazione da “social network”. Gli utenti possono creare delle reti personali di amici, condividere interessi e scambiarsi messaggi.

Entrambi i siti dimostrano comunque che la realtà del buzz marketing e tutta la cosiddetta “comunicazione non convenzionale” - quella che esce dai soliti media quali tv, radio, stampa e affissioni -  sta rapidamente prendendo piede e che una buona pianificazione media ormai non può fare a meno di ragionare in senso ancor più “olistico”.
Insomma che ogni messaggio pubblicitario non si muove nella società ma è società in movimento.


 

Informazioni sull'Autore

Stefano Scorretti

The bug in the blog

Fonte: Article-Marketing.it

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