Come ottimizzare un sito per i motori di ricerca
di: Ludus
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L'ottimizzazione di un sito internet per i motori di ricerca è un lavoro lungo e costante. Un sito deve essere "preparato" per essere letto in maniera corretta dai motori. Ogni pagina deve essere ottimizzata, non si può lasciare nulla al caso.
Ma cosa significa "ottimizzare"? Ottimizzare un sito internet per i motori di ricerca significa portarlo in condizioni tali da fargli raggiungere la massima efficienza nell'ambito dei risultati della ricerca. Quando effettuiamo una ricerca su un motore, questo ci restituisce delle pagine di risultati, chiamate in gergo tecnico serp, abbreviazione della frase inglese search engine results pages, niente di più che pagine dei risultati del motore di ricerca.
Ovviamente nessun sito può avere la pretesa di essere in prima posizione o in prima pagina. Ottimizzare un sito, in breve, è il primo passo per ottenere un buon posizionamento. L'ottimizzazione viene operata on site, lavorando direttamente sul sito, mentre le tecniche di posizionamento si svolgono off site, operando non più sul sito, ma sulle altre strutture presenti in rete (directory, recensioni, article marketing, blogging, back link, ecc.). Ma prima di pensare ad ottenere un buon posizionamento, è necessario ottenere una buona ottimizzazione. Un sito ottimizzato per i motori di ricerca viene letto meglio da questi, che daranno alle pagine del sito in questione il giusto peso e la giusta valenza.
Analizziamo uno per uno i passi necessari per ottenere una buona ottimizzazione. Questi consigli sono stati raggruppati in due categorie: l'ottimizzazione lato testo e l'ottimizzazione lato codice. Un sito web si deve prima progettare a tavolino, di conseguenza la prima cosa a cui si mette mano è il testo. Se non sappiamo cosa scrivere nel nostro sito... a cosa ci servirà un sito? Dopo, soltanto dopo averne stabilito l'argomento e tutti i contenuti e la loro impostazione, allora possiamo cominciare a lavorare allo sviluppo del sito. Non si comincia una casa dai muri, ma da un progetto.
Ottimizzazione lato testo
L'ottimizzazione di un sito comincia e deve cominciare lato testo. Il testo, ossia il contenuto del sito, le informazioni che esso fornisce agli utenti e ai motori di ricerca, è fondamentale. Questo tipo di ottimizzazione si esplicita attraverso tre concetti: tematica, linguaggio e contenuti.
La tematica
L'ottimizzazione tematica di un sito si traduce in una opportuna individuazione dell'argomento principe del sito stesso. In breve: di cosa parlerà il nostro sito? Dobbiamo stabilire un argomento o un insieme di argomenti attinenti fra di loro. Seguire un binario, quindi, per far sì che i motori di ricerca (e anche gli utenti!) capiscano meglio di cosa stiamo parlando e diano alle nostre pagine la giusta valutazione.
Una pagina web deve essere contestualizzata, deve essere riferita cioè ad un preciso contesto. E il contesto è l'argomento del sito, la materia che tratta.
Se decidiamo di creare un sito internet che parla di cibo, dobbiamo restare su quel binario. Il nostro argomento è il cibo e tutto ciò che ad esso ruota attorno. Creare una o più pagine, al suo interno, che parlano di mobili, ad esempio, non farà altro che fuorviare il discorso. Gli utenti si sentiranno spiazzati, poiché chi entra in un sito sul cibo, vuol leggere argomenti attinenti al cibo, non ai mobili. I motori di ricerca allontaneranno il sito dal suo contesto, poiché troveranno al suo interno pagine che trattano di mobili. Il sito comincerà ad avere visite con chiavi di ricerca che non gli appartengono, il suo posizionamento con la cerchia di chiavi attinenti al cibo peggiorerà.
La tematica è importante non solo per l'intero sito, ma anche per ogni singola pagina. Suddividere le pagine del proprio sito in sezioni aiuterà a migliorare la loro contestualizzazione. Lo stesso discorso vale ovviamente, ed a maggior ragione, per i blog, che hanno decine e decine di articoli. Decidere a tavolino, offline quindi, in quali categorie suddividerli aiuterà decisamente i motori di ricerca ad assegnare ad ogni articolo una opportuna valutazione.
Il linguaggio
Scrivere non è certo facile, scrivere per il web lo è ancor meno. Nello sviluppo di un sito internet anche il linguaggio ha la sua grande importanza per l'ottimizzazione.
Decidere innanzitutto la lingua da adottare. Un sito italiano è una risorsa italiana e di conseguenza il linguaggio da adottare è la lingua italiana. Può essere una considerazione scontata, ma non lo è. Vediamo per quale motivo.
In alcuni siti, forse per l'estro del webmaster, forse per risparmiare sul numero di pagine, la versione italiana e quella inglese convivono nelle medesime pagine. Niente di più sbagliato. In che modo dovranno considerarle i motori di ricerca? Due differenti linguaggi devono essere tenuti separati. La versione inglese del sito sta meglio in un sotto-dominio o in una directory a sé.
Alcuni blogger non si prendono il disturbo di tradurre tutte le voci del CMS che hanno utilizzato, voci che, per una piattaforma come WordPress che è americana, ad esempio, sono ovviamente scritte in inglese. Così siamo costretti a leggere "Leave a comment", "Submit", "Categories", ecc. Oltre che, a prescindere dal fatto che anche con una minima conoscenza della lingua inglese quelle parole siano comprensibili, non appare certo professionale tradurre in maniera grossolana la piattaforma. L'intero blog ci appare trascurato.
In altri siti, invece, forse per apparire migliori degli altri, per sembrare forse più moderni, per convincersi magari di aver creato qualcosa di nuovo, si fa un abuso di parole inglesi. Così il classico "Chi siamo" si trasforma in un "About us", la "Missione" diventa "Mission" ed assume tutt'altro sapore, gli annunci di "Lavoro" sono ora "Job" e ci danno più certezze.
Alcune parole sono ovviamente entrate nell'uso comune, altre sono intraducibili. Parole come web designer, web marketing, internet, link, directory, blog e simili non vanno certo tradotte, sarebbe assurdo. Ma altre, fra cui quelle che ho citato sopra, è bene lasciarle nella nostra bellissima lingua.
I contenuti
Ogni pagina di un sito deve essere scritta in maniera efficace, semplice, chiara. Deve comunicare all'utente e ai motori. Il suo successo non può né deve essere affidato ad una manciata di parole, ad una frase striminzita messa là soltanto per non pubblicare la pagina vuota. Tanto vale non pubblicarla allora. Farà meno danni.
I motori di ricerca amano il testo. E non potrebbe essere altrimenti. Un sito internet è, prima di tutto, informazione e l'informazione si fa col testo.
I contenuti di un sito vanno attentamente studiati, la materia opportunamente divisa in sezioni. Le pagine devono essere informative, devono cioè ampiamente descrivere l'argomento che stanno trattando. Se occorre, è bene creare delle sotto-pagine, che approfondiranno il discorso o parti di esso.
Un sito deve essere forte del tema che tratta, deve essere continuamente aggiornato con nuovi ed originali contenuti, deve diventare una risorsa su quell'argomento, per essere premiato sia dagli utenti che dai motori di ricerca.
Le parole chiave, all'interno del testo, sono fondamentali, ovviamente. Ma non si può certo creare un testo con un'elevata percentuale di tali parole, non si può sovraccaricare il contenuto di keyword, altrimenti si rischia di incorrere nella keyword stuffing, una tecnica non ben vista dai motori di ricerca. Un testo pieno zeppo di parole chiave non sarà certo rilevante per i motori, ma sarà considerato, giustamente, alla stregua dello spam. La keyword density, ossia la percentuale di parole chiave all'interno di una pagina, non può né deve essere elevata. La frequenza di queste parole è in funzione del contesto in cui esse sono inserite. La stessa pagina non risulterebbe ben leggibile dagli utenti, che sono costretti a leggere un testo con una inutile ed eccessiva ripetizione di alcune parole.
Ottimizzazione lato codice
Terminata l'ottimizzazione lato testo, si passa all'ottimizzazione lato codice. Non si può lavorare allo sviluppo di un sito internet senza conoscere il codice (X)HTML e le sue regole. Questo tipo di ottimizzazione si definisce attraverso quattro concetti: struttura, validazione W3C, semantica e tag e metatag.
La struttura
Quando si progetta un sito web di medie e grandi proporzioni si deve porre molta attenzione alla struttura delle informazioni. La gerarchia delle pagine è importante poiché da essa dipende la facilità o meno, per l'utente e per i motori di ricerca, di raggiungere l'informazione desiderata. Una buona struttura gerarchica ci permette di arrivare all'informazione che vogliamo con pochi click a partire dalla home page.
Col passare del tempo le pagine all'interno di un sito, o meglio ancora di un portale, aumenteranno a dismisura, necessiteranno di essere archiviate in maniera tale da poter essere raggiunte in breve tempo, altrimenti la loro presenza si rivelerà inutile.
Questo aspetto va sotto il nome di Information Architecture (architettura dell'informazione): gestire i contenuti di un sito in base ad una logica di catalogazione ed archiviazione delle informazioni pubblicate.
Un altro problema a cui si può andare incontro è la duplicazione dell'informazione. In un portale a livello nazionale che pubblica, nella sua sezione commerciale, pagine dedicate ad aziende e professionisti potremmo trovarci di fronte ad una situazione di questo genere.
Il portale ha suddiviso aziende e lavoratori in base alla città di appartenenza e alle attività commerciali. Sotto la categoria “roma” troveremo il lungo elenco di attività presenti in quella città. Cerchiamo un idraulico e clicchiamo sul link “idraulici” che ci aprirà un elenco di idraulici presenti a Roma:
/roma/idraulici
La distanza dalla home page, per trovare un idraulico, è di 3 click (roma/idraulici/idraulico1.htm).
Lo stesso idraulico, però, sarà presente anche nella sezione dedicata alle attività commerciali, nella categoria “idraulici”. Aprendo tale categoria, selezioneremo gli idraulici di Roma:
/idraulici/roma
trovandoci di fronte allo stesso elenco. La distanza dalla home page è sempre di 3 click (idraulici/roma/idraulico1.htm).
In questo modo avremo col tempo un numero enorme di pagine duplicate e questo non è certo ben visto dai motori di ricerca.
La soluzione è operare una scelta: privilegiare le città o le attività commerciali? Che cosa farebbe l'utente? Cercherebbe un idraulico sotto le categorie commerciali oppure sotto quella dei comuni? E' su questo che bisogna ragionare. Capire quale potrebbe essere la scelta dell'utente, in base alla tipologia dell'informazione che si vuole archiviare. Nel nostro caso ci appare più logico classificare il nostro idraulico all'interno della macrocategoria “roma” e poi sotto “idraulici”. Se ci occorre un idraulico e abitiamo a Roma, ci risulta più semplice e logico fare una ricerca sotto la nostra città e poi, all'interno di questa, cercare l'attività commerciale che desideriamo.
Ragionare sempre pensando all'utente. Questa, nel progettare la struttura delle informazioni di un sito, è sempre la scelta più giusta.
La validazione W3C
Sebbene molti siano convinti che per ottimizzare e posizionare un sito la validazione W3C, ossia seguire e rispettare gli standard, non sia necessaria, un sito senza errori nel codice è più facilmente leggibile da uno user agent. Uno user agent è un browser web, lo spider di un motore di ricerca, il browser di un cellulare, è un programma, quindi, che legge un tag dopo l'altro. In una pagina con un codice corretto si muoverà facilmente, leggerà le informazioni in essa contenute nel modo in cui vanno lette. In una pagina scritta con un codice pieno di errori, come ad esempio inserire un elemento di blocco dentro l'altro (vale a dire un paragrafo, <p>, all'interno di un titolo, <h1>), uno user agent non saprà che peso dare a quelle informazioni, come trattarle: sta leggendo un titolo? Un paragrafo? Non potrà certo indovinarlo.
Il linguaggio (X)HTML è appunto un linguaggio e, come tale, ha delle regole. Le regole servono unicamente per avere una giusta interpretazione del linguaggio.
E' possibile trovarsi di fronte ad un codice del genere:
<h1>Come ottimizzare un sito<p>Lorem ipsum dolor sit amet, consectetuer adipiscing elit. Quisque nulla. Proin eleifend. Praesent aliquam accumsan velit.</p></h1>
Due elementi di blocco uno dentro l'altro (il blocco <p> all'interno del blocco <h1>). In che modo deve interpretare uno spider o un browser questa informazione? E' un titolo oppure un paragrafo? Uno user agent non è un mago, non può indovinare. Può solo leggere.
La semantica
"Dire pane al pane e vino al vino". Questo vecchio detto calza a pennello col significato di semantica: usare i tag per ciò che sono e ciò che significano. Se una pagina utilizza in modo corretto i tag, un motore di ricerca può capire meglio come sono disposte le informazioni all'interno della pagina e dare quindi il giusto peso e la giusta importanza ad esse.
Spesso si vedono titoli scritti in questo modo: <span class="titolopagina">Come ottimizzare un sito</span>
quando il modo corretto, anche per un risparmio di codice, con conseguente diminuzione del tempo di caricamento della pagina, è:
<h1>Come ottimizzare un sito</h1>
Se poi al titolo si aggiunge anche un sottotitolo è ancora meglio: <h2>Consigli sull'ottimizzazione di un sito per i motori di ricerca</h2>
Il testo si può trovare scritto all'interno del tag <body> senza essere contenuto in paragrafi... Esiste il tag <p> per contenere il testo:
<p>Lorem ipsum dolor sit amet, consectetuer adipiscing elit. Quisque nulla. Proin eleifend. Praesent aliquam accumsan velit.</p>
Un elenco di dati, di informazioni, ad esempio di consigli, non deve essere scritto servendosi del tag <br />, creato invece per andare a capo all'interno di un paragrafo:
Ottimizzazione lato codice:
Validazione W3C<br />
Semantica<br />
Tag e metatag<br />
Il metodo corretto è:
<h1>Ottimizzazione lato codice:</h1>
<ul>
<li>Validazione W3C</li>
<li>Semantica</li>
<li>Tag e metatag</li>
</ul>
Le liste, ordinate (<ol>) o non ordinate (<ul>), servono appunto a creare elenchi di informazioni.
La semantica non si limita soltanto all'uso corretto e logico degli elementi del codice (X)HTML, ma si estende a tutto lo sviluppo del sito. Occorre ottimizzare anche le url delle pagine web del sito che stiamo realizzando. Per i siti statici il discorso è semplice, ma per quelli dinamici bisogna fare uso dell'url rewriting, ossia la riscrittura delle url.
Una url non ottimizzata è ad esempio:
http://www.nomesito.it/index.php?option=com_wrapper&Itemid=8 oppure: http://www.nomesito.it/cam.html
queste url, di cui ho modificato la parte iniziale, avrebbero dovuto essere scritte rispettivamente nel modo seguente:
http://www.nomesito.it/dovesiamo e http://www.nomesito.it/camere.html
Nel primo caso la url appartiene ad un sito realizzato col CMS Joomla, la seconda ad un sito statico in HTML.
Tag e metatag
Il tag <title>
Ogni pagina deve possedere un titolo. Il titolo identifica la pagina. E' ciò che leggete nelle serp, è la frase su cui cliccate quando scegliete il sito da visitare. Avete mai cliccato su un titolo che non vi ha attratto?
Il titolo è fondamentale.
Molte volte si commette l'errore di inserire nel title il nome del sito e lasciare quel title per tutte le pagine. Niente di più sbagliato. Oppure, peggio, non scrivere nulla e leggere poi sul browser "Mozilla Firefox"...
Il tag title va scritto in maniera efficiente. Deve titolare la pagina. Non deve essere assolutamente un elenco di parole chiave, come si vede talvolta. Il rischio potrebbe essere una penalizzazione del sito da parte dei motori di ricerca.
Un esempio di <title> corretto
<title>Ottimizzazione di un sito internet</title>
Un esempio di <title> non corretto
<title>Ottimizzazione sito, ottimizzare siti, motori, motori di ricerca</title>
Sembra assurdo scrivere un titolo in questo modo, eppure si legge anche di peggio.
Il meta tag description
Questo meta tag, che si scrive <meta name="description" content="description" />, indica invece la descrizione della pagina, ossia spiega quale sia il contenuto della stessa. E' anch'esso importante per i motori, poiché la descrizione è ciò che leggete sotto al titolo nelle serp.
Non sempre i motori scelgono la descrizione che avete scritto, alcune volte inseriscono nelle serp la descrizione che il sito ha avuto nella directory Dmoz, altre volte invece prendono una parte del testo della pagina in questione. In genere questo accade in seguito a determinati insiemi di parole utilizzati dagli utenti nelle loro ricerche, cosicché il motore tende a favorire una parte del testo della pagina, se lo trova più attinente alle richieste effettuate, sulla descrizione reale presente nel meta tag.
La descrizione, al pari del titolo, va personalizzata per ogni pagina e questo dovrebbe essere evidente, poiché quel meta tag indica appunto la descrizione della pagina. Non deve essere la ripetizione del titolo né il solito elenco di parole chiave. Deve ovviamente contenere un certo numero di parole chiave, come il titolo, ma nella giusta proporzione e all'interno di un discorso.
Vediamo un corretto esempio di descrizione:
<meta name="description" content="Consigli e suggerimenti su come ottimizzare un sito per i motori di ricerca dal punto di vista del codice e da quello del contenuto." />
Un esempio non corretto:
<meta name="description" content="Ottimizzazione siti, posizionare un sito nei motori" />
Nel primo caso si descrive l'argomento della pagina web, nel secondo caso c'è invece una sorta di elenco di parole chiave. Nella descrizione si deve appunto descrivere, non elencare.
L'attributo title dei link
Ogni link dovrebbe essere provvisto dell'attributo title, che ha più di una utilità:
- SEO: contiene ulteriori parole chiave, che vengono lette dai motori di ricerca.
- Usabilità: fornisce informazioni supplementari agli utenti sulla destinazione dei link, non sempre chiari ed esplicativi.
Bisogna comunque fare attenzione all'uso dell'attributo title, per non rischiare di inserirvi informazioni ridondanti. Questo discorso cade nell'argomento dell'accessibilità, che esula dal tema del presente articolo.
Analizziamo degli esempi.
L'attributo title come informazione aggiuntiva per migliorare l'usabilità
<a title="Il link apre un file in formato pdf del peso di 3 megabyte" href="offerta-vacanza.pdf">.
L'attributo title come informazione ridondante e quindi inutile
<a title="Dove siamo" href="dovesiamo.htm">.
L'attributo title come informazione supplementare sfruttata a fini SEO
<a title="vendita di stampanti" href="stampanti.htm">.
L'attributo alt delle immagini
Le immagini hanno bisogno di un testo alternativo. La sua funzione è far apparire appunto un testo che le sostituisca nel caso in cui l'immagine non si carichi. Ma è anche utile per i non vedenti, poiché possono "leggere" l'immagine. Inoltre serve per i motori di ricerca, che non possono certo leggere un'immagine, ma attraverso l'attributo alt possono conoscerne la natura.
E' comunque consigliabile non utilizzare tale attributo per le immagini che compongono la grafica di un sito, poiché chi utilizza uno screen reader sarebbe costretto a leggere parole inutili come "angolo destro", "angolo sinistro" e così via.
Per le altre immagini, come un logo, una fotografia, un disegno, direi che è decisamente obbligatorio.
Vediamo alcuni esempi.
Omissione del testo alternativo (l'attributo è stato inserito ugualmente per passare la validazione della pagina)
<img src="img/angolodx.png" alt="" />
Scrittura del testo alternativo per il logo (l'attributo sostituirà il logo nel caso in cui l'immagine non venga caricata)
<img src="img/logo.png" alt="Logo del sito" />
Scrittura del testo alternativo a fini SEO (l'attributo contiene parole chiave che contribuiranno a posizionare la fotografia in questione)
<img src="foto/colosseo.jpg" alt="Foto del Colosseo" />
N.B.: nel terzo esempio si fa uso di semantica.
I div
Con l'uso dei div, tag contenitori, e con l'abbandono delle tabelle, che non rendono certo facile la lettura delle informazioni né ai motori di ricerca né agli utenti non vedenti, si ha una migliore gestione del sito, un alleggerimento delle pagine ed un miglioramento dell'ottimizzazione.
Un div può essere inserito, all'interno del codice della pagina, dove si vuole. E' possibile inserire il div che contiene il contenuto prima del menu di navigazione e dell'header, con l'aiuto dei CSS sarà poi visualizzato nel browser nella sua posizione più opportuna. Ma lo spider lo leggerà prima delle altre informazioni.
Conclusioni
L'ottimizzazione di un sito per i motori di ricerca, quindi, richiede un lungo studio da effettuare prima dello sviluppo dello stesso: occorre decidere i contenuti e la loro impostazione, come suddividerli, come aggiornarli. Richiede un lungo lavoro in fase di sviluppo: è necessario conoscere il linguaggio (X)HTML per operare sul codice, sapere cioè cosa si sta modificando e perché e quali vantaggi porteranno quelle modifiche.
Una volta pronto, il sito così ottimizzato sarà lanciato in rete e dato in pasto ai motori di ricerca. Sarà finalmente pronto per essere posizionato con le parole chiave che gli competono, attraverso le tecniche e le strategie di posizionamento.
Ma questa è un'altra storia.
Informazioni sull'Autore
Daniele Imperi - Sono un web writer e mi occupo di gestione di contenuti per blog e siti. Ho competenze in scrittura per il web, SEO, social media.Fonte: Article-Marketing.it
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