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Cosa sono e perché si è censiti nelle centrali rischi

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di: coverhead
Parole: 626 | Visite totali: 4225

Innanzi tutto vogliamo che questo articolo sia uno strumento utile sia per chi ha già affrontato la "problematica" delle centrali rischi e per chi proprio non ha mai sentito parlare di esse.

In primis giova ricordare e puntualizzare che le centrali rischi sono delle banche dati gestite da delle società private ove vengono contenuti i dati inerenti qualsiasi attività legata al mondo dei finanziamenti o mutui, o meglio in esse vengono contenute informazioni tipo dati anagrafici, tipo di finanziamento richiesto, relativo importo, durata, garanti.

Visto sotto questa ottica le banche dati, conosciute anche come centrali rischi finanziari, rappresentano un potentissimo strumento, ai quali oramai nessuna banca o finanziaria possa rinunciare.

Infatti, grazie appunto ai dati contenuti negli archivi della centrale rischi finanziari, le banche a seguito di domande di prestito o mutuo una volta consultate le centrale dei rischi, possono in misura alquanto precisa stabilire se quel tipo di prodotto finanziario possa essere concesso o no.

Tuttavia è consueto pensare che essere registrati nelle centrali rischi finanziarie è un problema, ma questo è falso perché non è detto che essere censiti è sinonimo di brutta reputazione, in quanto vengono registrate in esse tutte le azioni finanziarie tra cui quindi anche quelle positive. Ad esempio se in passato abbiamo chiesto un prestito e questo è stato restituito in maniera ottimale, nella banca dati viene registrato che la nostra condotta è stata perfetta, quindi ad una nostra eventuale richiesta di prestito in futuro, la nostra buona reputazione creditizia non fa altro che agevolare l'erogazione del finanziamento da parte delle banche.

In Italia le maggiori centrali rischi sono tre, le citiamo: CRIF, CTC, EXPERIAN.

Tra le citate crif detiene la più grande banca dati conosciuta come Eurisc.

Tecnicamente e per legge le centrali rischi devono per cui dire sottostare a delle norme che ne regolano il comportamento e l'operatività. Ad esempio esiste un limite massimo di tempo per la registrazione dei dati, per la consultazione, e per la cancellazione centrale rischi.

Ricordiamo solo a mero titolo di cronaca che una domanda di mutuo o prestito può essere tenuta registrata nei SIC per un massimo di sei mesi, oppure qualora abbiamo finito di pagare le rate di un eventuale prestito rispettando scadenza ecc., insomma dopo avere restituito il prestito senza particolari patemi, questa informazione verrà conservata per 36 mesi.

Capita a volte che le finanziarie o le banche sbaglino nel comunicare questi dati alle centrali rischi tanto quindi da far registrare informazioni sbagliate con tutte le conseguenze che possono causare. Quindi è logico pensare che i diretti interessati dopo una visura possano richiedere la cancellazione dei dati errati o l'aggiornamento o l'integrazione.

Speriamo che questo articolo sia stato di interesse e considerato come uno spunto per proseguire nell'approfondire questa tematica così delicata. Ultimo consiglio che giova dare è che qualora si sia costretti a richiedere un prestito o simile è consigliabile procedere di prima persona alle visure crif perché magari si è iscritti a nostra insaputa come cattivi pagatori.

Questo proprio perché oltre ai dati menzionati sopra nei centrali rischi viene per così dire "custodita" la reputazione finanziarla di ognuno di noi. Guai però a pensare che siano queste banche dati a decidere se il finanziamento possa essere concesso o no, esse contengono informazioni finanziarie del cliente riguardo anche la condotta finanziaria (eventuali prestiti insoluti in passato, ritardo dei pagamenti, elenco cattivi pagatori), tutte queste informazioni vengono raccolte dalle banche o finanziarie che in seguito decidono anche valutando i dati delle centrali rischi, nel concedere il prestito, quindi nei sistemi di informazioni creditizie non vengono raccolti i dati dei soli cattivi pagatori, ma di tutti indifferentemente.

Informazioni sull'Autore

A cura di Francella Michela, per maggiori informazioni visita prestito-personale.net/

Fonte: Article-Marketing.it

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